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Ornella Piloni era una donna libera e coraggiosa

Ringrazio Nora Radice e Vincenzo Barbieri per aver organizzato questo momento di ricordo di Ornella e per avermi consentito di inviare un pensiero personale.
Ornella per me e per molti di noi era “la Pilo”, una donna con cui ho condiviso tanti momenti non solo di impegno politico. È stata una persona schietta, era diretta ed esigente, non ti faceva sconti ma sapevi che ti voleva bene e che non ti nascondeva niente.
Ci sono due episodi che voglio brevemente ricordare e che per me raccontano la storia di Ornella.

Lei fu Sottosegretaria al lavoro per poco più di un anno nel Governo presieduto da Amato e in quella esperienza si buttò a capofitto, ci mise tutta se stessa. Per lei occuparsi di lavoro e previdenza era il modo per valorizzare la propria competenza ma, soprattutto, per portare la sua storia di operaia e sindacale nei luoghi in cui si poteva incidere concretamente. Era felice di potersi occupare di quelle materie. In quel periodo era evidente la spinta ideale e la motivazione forte che animava la sua esperienza politica e che il suo cinismo apparente tendeva a nascondere.
Il secondo ricordo è importante per me, perché è lì che l’ho conosciuta davvero, ma so che era importante anche per lei e lo ha citato recentemente presentando il libro di Roberto Camagni a Niguarda.
Quando fu proposta la legge Jervolino-Vassalli sulle tossicodipendenze, legge che puniva chi si drogava, a Milano, io ero segretario della FGCI, nacque un movimento molto grande per contrastarla, studenti associazioni cattoliche e non, tante personalità si mobilitarono. Fu indetta una manifestazione che il PSI e il sindaco Pillitteri direttamente cercarono di contrastare, chiesero al Partito di far ritirare l’adesione della FGCI minacciando conseguenze sulla Giunta comunale. Ovviamente noi andammo avanti, la manifestazione si fece e fu davvero enorme. La Pilo era assessore ai servizi sociali in quella Giunta e nonostante tutto decise, unica esponente dell’amministrazione comunale, di partecipare. Sfilò con noi in testa al corteo, disobbedì al Sindaco, mise in discussione il suo stesso ruolo. Ecco, Ornella è stata così in fondo: una donna libera, coraggiosa, forte delle sue idee e dei suoi ideali.

 

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